storia dell'arte

Pillole…di storia dell’arte: le figure mitologiche

È comune trovarsi di fronte un’opera e non sapere chi o cosa ci sia rappresentato, ma soprattutto perché siano presenti tanti oggetti che riempono la composizione e per di più non c’entra niente con il contesto rappresentato. Già qualche volta vi ho parlato degli attributi, ossia, quegli oggetti che si trovano insieme alle figure umane e che servono a identificarli, in mancanza di descrizioni dettagliate che potessero riportare le reali fisionomie.
Oggi scopriremo alcuni dettagli che caratterizzano figure maschili e femminili nel ruolo di divinità greche e romane; verranno descritti con i loro attributi affinché anche voi, di fronte un’opera possiate riconoscere chi è rappresentato. Le divinità sono figure idealizzate dall’immaginario collettivo degli Antichi, affinché essi potessero esprimere e rappresentare il concetto di bellezza assoluta e di perfezione a cui i comuni esseri umani dovevano tendere. I Greci hanno elaborato dunque l’immagine delle divinità come sinonimo di Natura, rimanendo così conosciute nelle menti degli uomini di tutti i tempi, anche allorquando il politeismo non esisteva più, trasformando le divinità da personaggi religiosi in espressioni dell’alta cultura e conoscenza a partire dagli Umanisti del Quattrocento.

Afrodite (Venere): Dea dell’amore, nata dai genitali di Zeus (Giove) caduti in mare, era la più belle di tutte le dee. I suoi animali preferiti erano le colombe e le erano sacri il mirto e le rose. A Roma, invece, Venere incarna il legame matrimoniale e – come madre di Enea e progenitrice della dinastia di Giulio Cesare – simboleggia, accanto a Marte (Ares), l’origine divina della Città eterna.
Spesso Afrodite la si trova rappresentata anche insieme ad Eros (Cupido), per la similarità del ruolo che rivestono.

Apollo: Dio solare (non però del Sole, perché quello lo incarna Elios, figlio di Titano Iperione), figlio di Zeus e Latona, lo si trova spesso raffigurato su un cocchio spendente e dorato. Egli rappresenta le arti, quali della musica, infatti viene spesso ritratto con la lira e circondate dalle Muse, ispiratrici delle arti; della letteratura, per questo si può trovare incoronato di alloro;  della medicina, infatti raramente si trova raffigurato con l’arco e le frecce, poiché essi hanno il potere di guarire oltre che uccidere. Gli sono sacri alcuni animali, come il cerbiatto, il lupo, il capriolo, ma è facile vederlo vicino ad un cigno.

Ares (Marte): Dio della guerra, amante di Afrodite. Viene rappresentato sempre con armature e armi: elmi, corazze, spade, divise militari.

Artemide (Diana): Dea lunare, sorella gemella di Apollo, rappresenta la caccia, è spietata vendicativa, casta, viene anche associata alla fecondità. I suoi attributi che permettono di riconoscerla sono una fascia sulla fronte con la luna a mezza falce; ma sono soprattutto arco e frecce a esprimerla, accompagnata sempre da un cane o da un cervo.

Dioniso (Bacco): Dio della vita, nonché della vite, dell’ebrezza e dell’esuberanza. Viene rappresentato circondato da tralci di vite, con uva, un calice, e a volte con una pantera sulle spalle. A volte possiamo trovare strumenti di percussione come tamburelli, cembali.

Efesto (Vulcano): Dio del fuoco, viene sempre rappresentato con gli attrezzi da fabbro, poiché a lui si deve la forgiatura delle armi degli dei. Sposo di Afrodite, è però brutto e storpio, per questo geloso della sua amata. Si diceva che aveva la sua officina nelle fauci del vulcano Etna.

Era (Giunone): moglie di Zeus (Giove), era la Dea della maternità e delle nozze. A lei si consacravano gigli e melograni.

Ermes (Mercurio): messaggero degli dei, è anche Dio protettore dei mercanti, dei viaggiatori, dei commercianti e dei pastori, infatti si può trovare rappresentato con un agnello sulla spalla e con una sacca appesa al collo. Ma la sua tradizionale iconografia lo presenta con i calzari ed elmo alati e il caduceo.

Eros (Cupido): figlio di Ermes e di Afrodite, è anche lui Dio dell’amore, presentato come un putto alato con arco e frecce pronte per essere scagliate e far scoccare l’amore. Spesso lo si può trovare raffigurato con una benda negli occhi, sinonimo che l’amore colpisce a caso.

Pallade Atena (Minerva): Dea della guerra, è soprattutto la Dea della saggezza e dell’intelletto, viene raffigurata con la lancia, l’egida (una sorta di scudo) e l’elmo, a lei è consacrato l’olivo e il suo animale è la civetta.

Poseidone (Nettuno): Dio del mare e degli oceani, ha il potere di suscitare o placare delle tempeste. La sua iconografica tradizionale lo vede ritratto con una lunga barba, con un tridente in una mano, mentre nell’altra guida il suo carro guidato da animali mostruosi, mezzi uomini mezzi pesce, circondato da delfini.

Zeus (Giove): Padre di tutti gli dei, è il Signore del cielo e veglia sugli uomini. Lo si riconosce per la sua imponenza fisica, la sua folta barba e un fulmini in mano.

Queste sono alcune tra le più famose divinità che si trovano spesso rappresentate nelle opere d’arte, tuttavia tante altre ne esistono e possono sorprendere nelle loro rappresentazioni, poiché potrebbero manifestare dettagli e particolari che non si trovano comunemente nell’iconografia tradizionale. Per questo è necessaria una conoscenza approfondita della mitologia greca, che risulterebbe un po’ come una soap opera, alla strenua di Beautiful, poiché tra le divinità non mancavano intrighi e tradimenti, che portavano alla nascita di dei e di semidei, amati o disprezzati dagli stessi.
Di seguito alcune opere nelle quali vi invito a riconoscere le divinità presentate.

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