storia dell'arte

Pillole…di storia dell’arte: la contemporaneità del passato

L'estate è finita e torna la solita routine. Relax, riposo, divertimento, svago lasciano il posto alla vita frenetica ed rumorosa. Come passa il tempo...E voi ve ne accorgete? Sembra ieri che ho iniziato a condividere con voi i miei articoli eppure è già passato quasi un anno.  A tal proposito oggi la riflessione si pone sul tempo nell'arte, scaturita da un'opera d'arte contemporanea, conservata presso il Museo di Arte contemporanea di Catania (MacS). Un museo che riesce a catturare ed attirare il pubblico certamente per una statua posta in cima ad un elegante e ripida scalinata: una Pietà.

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Pillole…di storia dell’arte: opera d’arte o bene culturale?

Nell'ambito storico-artistico c'è arte e Arte, opera d'arte e bene culturale; ogni termine ha il suo specifico significato che, di conseguenza, va usato nella giusta maniera e in modo appropriato all'interno di discorsi o di concetti. A tal proposito l'argomento di oggi potrà apparire didascalico e dizionarista, eppure permettere di imparare o di ripassare termini in modo tale da approfondire ed arricchire il proprio bagaglio culturale, cosicché ciascuno di noi potrà fare bella figura in presenza di personalità più o meno competenti nel settore.

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Pillole…di storia dell’arte: l’arte della storia

In un tempo in cui non esistevano giornali, radio, televisioni e applicazioni per cellulari e smartphone, non esisteva altro che l'arte per poter tenere aggiornata la gente su fatti e vicende del momento. Ed oggi in un periodo peculiare per le varie vicende che si susseguono in Italia e nel mondo, i telegiornali e le trasmissioni televisive, accompagnati dai tradizionali e oramai poco letti fiumi di inchiostro dei giornali, scrittura ed ascolto sono diventati i mezzi con i quali l'uomo del presente acquisisce informazioni e news di particolare rilevanza. 

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Pillole…di storia dell’arte: l’arte per la società (e dalla società) – PARTE V

Ed eccoci giunti alla V ed ultima parte di questo straordinario cammino per rispondere ai quesiti posti all'inizio del viaggio: “Che cosa è la storia dell’arte?”, “A che cosa serve?”, “Perché si studia?”. Per conoscere le risposte però è necessario avere percorso tutti i sentieri e le vie indicate nei precedenti articoli pubblicati sul blog ValorizziAmo Arte.

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Pillole…di storia dell’arte: l’arte per la società (e dalla società) – PARTE IV

Continuiamo con il discorso che avevamo lasciato in sospeso circa il ruolo dell’arte nella società, partendo dalle considerazioni di due sociologi che si sono occupati di arte, Durkheim e Simmel. In questo modo saremo in grado di dare delle risposte a noi stessi e agli altri a proposito di certe domande imbarazzanti come: “Che cosa è la storia dell’arte?”, “A che cosa serve?”, “Perché si studia?”.

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Pillole…di storia dell’arte: l’arte per la società (e dalla società) – PARTE III

Continuiamo con il discorso che avevamo lasciato in sospeso circa il ruolo dell’arte nella società, partendo dalle considerazioni di due sociologi che si sono occupati di arte, Durkheim e Simmel. In questo modo saremo in grado di dare delle risposte a noi stessi e agli altri a proposito di certe domande imbarazzanti come: “Che cosa è la storia dell’arte?”, “A che cosa serve?”, “Perché si studia?”.

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Pillole…di storia dell’arte: l’arte per la società (e dalla società) – PARTE II

Continuiamo con il discorso che avevamo lasciato in sospeso circa il ruolo dell'arte nella società, partendo dalle considerazioni di due sociologi che si sono occupati di arte, Durkheim e Simmel. In questo modo saremo in grado di dare delle risposte a noi stessi e agli altri a proposito di certe domande imbarazzanti come: “Che cosa è la storia dell’arte?”, “A che cosa serve?”, “Perché si studia?”.

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Pillole…di storia dell’arte: l’arte per la società (e dalla società) – PARTE I

Vi è capitato di sentire formulare certe domande del tipo: "Che cosa è la storia dell'arte?", "A che cosa serve?", "Perché si studia?". Forse qualcuno inizia a biascicare una serie di parole, cercando di metterle insieme per formare delle frasi logiche di senso compiuto, senza però riuscire a trovare una facile e comprensibile spiegazione.