L’arte contemporanea è piena di sorprese e oggi ve ne voglio fare conoscere una, poco nota, ma moltissimo apprezza per la straordinaria bellezza e forza che trasfette. Si tratta di un gruppo scultoreo dal titolo “L’abisso” di Pietro Canonica del 1909. Un marmo che manifesta tutta la sua freddezza in due corpi uniti, avvinghiati e impauriti…da cosa?
La critica associa al titolo “abisso” un significato legato all’amore, con un particolare riferimento all’amore tragico, come quello vissuto dai due amanti Paolo e Francesca, moglie del loro assassino.
Secondo voi, l’artista attraverso questa scultura avrebbe voluto solamente rappresentare l’amore negato poiché amanti? Si potrebbero leggere anche altre tragedie amorose, come quella per esempio di un crudele fato che separa i due perché lei è destinata ad un altro uomo… Oppure, potrebbero soffrire per una separazione dovuta a un’improvvisa partenza dell’uno o dell’altra…O ancora un triste sguardo alla futura morte che non li avrebbe più tenuti uniti…
Insomma tante potrebbero essere le letture dell’abisso amoroso tra i due giovani, in cui ognuno di noi in base alle proprie emozioni, sensazioni e perché no, anche esperienze, può estrapolare un significato personale.
Spesso nell’arte contemporanea, lo scopo dell’artista è quello di rendere partecipe l’osservatore della propria opera.
Adesso provate ad immergervi nell’opera e a percepire le emozioni e le sensazioni che provate.
L’impatto generale è rappresentato dalla paura dei due giovani inginocchiati per terra, con lo sguardo verso un punto comune: lui è combattivo e protettivo nello stesso tempo; lei coraggiosa, senza nascondere la paura, si mette davanti a lui e contemporaneamente lo stringe forte a sé con il suo braccio e la folta chioma di capelli. In altre parole l’abbraccio lascia presagire il dolore consapevole che il destino ha loro prefissato, senza tuttavia voler cedere, assorbendo le forze dall’amore che li unisce.
L’abisso, Casa Museo Canonica, 1909, Roma
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